Sandstom è una nuova tecnologia brevettata, unica al mondo e tutta made in Sicily, pronta a rivoluzionare i settori del clean tech e della green energy. Un sistema robotico autonomo e sostenibile per la pulizia dei pannelli fotovoltaici, senza uso di acqua che riduce dell’80% i costi di manutenzione e pulizia.

Entro il 4 settembre bisogna consegnare dieci SandStorm a Enel Green Power. È la prima grande commessa di Reiwa: 150 robot per la pulizia dei pannelli dei parchi solari. A quattro anni esatti dalla nascita dell’azienda, a Comiso, in un garage coperto da un tendone in plasticaccia e colmo di cianfrusaglie. Una scommessa vinta. Non la prima, ma neanche la definitiva per due giovani siciliani, Salvo Salerno, amministratore delegato della start up, e Salvatore Occhipinti, l’ingegnere responsabile tecnologico dell’azienda.

Come è iniziato il progetto?

«Stiamo lavorando in maniera serrata», aggiunge Salvo Salerno. «L’ordine è stato finalizzato a luglio, ma il contratto lo avevamo firmato a dicembre». È stata la chiusura ideale di un percorso iniziato con Enel Green Power in Brasile, dove Salerno era responsabile commerciale dell’impresa che curava la sicurezza dell’impianto di São Gonçalo, 2 milioni di pannelli installati su una superficie di 12 milioni di metri quadrati, 1.500 campi di calcio. «In Brasile, a tavola», racconta Salerno, «è nata l’idea di costruire un robot capace di pulire i pannelli di un impianto così grande, polveroso e pieno di dislivelli. Senza acqua e limitando al massimo la manodopera». Un’impresa titanica che Salvo e Salvatore, dopo qualche tentativo di realizzarla con l’azienda per cui lavoravano, decidono di affrontare da soli. «Le nostre idee», racconta Occhipinti, «venivano stravolte. Abbiamo costruito una macchina che alla prima prova ha lesionato il pannello». Tutto sbagliato, tutto da rifare. Ma bisognava trovare il coraggio di mettersi in proprio.

«Una notte di luglio, era il 2019», racconta Salerno, «ricevo un video da Salvatore. Era la scena di Avengers: Endgame in cui i due protagonisti si passano un pugnale. Il pugnale ruota e si rimette in equilibrio facendo perno al centro». Un’illuminazione, ricorda Occhipinti. «Ero al cinema. Appena ho visto la scena ho avuto un flash. Arrivato a casa ho inviato il video a Salvo. Ci siamo dimessi dal vecchio lavoro e due mesi dopo, a settembre, abbiamo fondato Reiwa».

Senza soldi, senza sede, nel garage-tendone del suocero di Salerno, con Lara Licitra, l’office manager, a lavorare da casa «facendo finta che ci fosse già un’impresa vera», raccontano con ironia i due soci. Sotto il tendone nasce il primo prototipo costruito con una stampante 3D. Sempre nel garage, a dicembre 2021, arriva l’ispettore di Enel Green Power per visionare SandStorm. «La prima frase che ha pronunciato», ricorda Salerno, «è stata: come fate a lavorare con questa puzza di cane. E in effetti, il vicino ha la cuccia attaccata. La seconda frase è stata: questo robot è una svolta. Siete davvero sulla strada giusta». Beato Steve Jobs che ha sdoganato tutti i garage puzzolenti del mondo e li ha resi comunque presentabili.

Quali sono stati gli alti e i bassi?

A febbraio 2020, al centro di ricerca sull’energia fotovoltaica di Enel Green Power di Catania a Passo Martino, SandStorm (che nel frattempo è stato brevettato) sbaraglia la concorrenza in un test di performance. Supera dislivelli di 45 centimetri e passa tra file di pannelli collocate a oltre un metro e mezzo. I concorrenti israeliani e cinesi, che su queste macchine lavorano da decenni, sono a distanze siderali. La chiave è l’equilibrio al centro del pugnale degli Avengers. «Un solo cingolo centrale», spiega in maniera semplice Occhipinti, «e due ali laterali che tastano l’ostacolo, squilibrano il robot facendogli superare i dislivelli, poi lo riequilibrano. In agilità, senza bisogno di motori e potenza supplementare. Quindi con meno batteria e peso e meno consumo di energia». Il passaggio da una fila all’altra avviene grazie a due prolunghe, anteriore e posteriore, che trasformano il robot in una sorta di ponte mobile.

A maggio 2020 arriva il primo riconoscimento concreto: la partnership di due anni con Enel Green Power e la start up è accreditata presso l’incubatore di Passo Martino. Arrivano i premi. SandStorm vince Unicredit Star Lab; viene selezionato tra le 53 start up italiane più promettenti e rappresenta l’Italia al Ces di Las Vegas.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Un problema di tipo meccanico, la rottura di una banale catena, fa penare Reiwa per più di sei mesi. Prove su prove, ma la catena non voleva saperne. Le casse si svuotano, ma i due startupper decidono di rischiare tutto: Salvo ipoteca la casa, vengono assunti due meccanici esperti e il problema si risolve. A gennaio 2021, arriva il prototipo pre-industriale che viene testato per tre mesi a Totana, in Spagna, nel campo fotovoltaico più polveroso e scosceso d’Europa. Tre mesi di prove di notte, in condizioni avverse di vento e pioggia. La promozione di SandStorm vale un ordine spot di dieci macchine che vengono impiegate a Totana.

Sandstom ha avuto successo?

Le prospettive di crescita cominciano a essere concrete come l’interesse degli investitori. A maggio 2022 il fondo Cysero, promosso da Avm gestioni con Kilometro Rosso, sottoscrive un aumento di capitale da due milioni di euro con opzione per un altro milione. Nel cda di Reiwa entra Salvatore Majorana, direttore di Kilometro Rosso. «Il presidente di Kilometro Rosso e di Brembo, Alberto Bombassei, è stato una vera fonte di ispirazione», dice Salvo Salerno. «Il suo racconto della storia di Brembo ci ha fatto comprendere che solo credendo fortemente nelle proprie idee si può creare un’azienda di successo».

Le risorse finanziarie danno tranquillità e la spinta per migliorare il prodotto. Vengono perfezionate le componenti meccaniche di SandStorm e finalizzato il software sviluppato interamente in casa. Il robot, oltre alle attività di pulizia, infatti, è in grado di raccogliere ed elaborare dati sul funzionamento degli impianti agevolando la manutenzione predittiva e successiva dei pannelli.

Arrivano le prime commesse, perlopiù per testare il prodotto. A2A utilizza SandStorm in Sardegna e Abruzzo ed elabora lo studio più completo presente sul mercato sul rapporto tra pulizia ed efficienza dei parchi solari. La pulizia a secco garantisce la piena efficienza dei parchi con un incremento del 27% rispetto a un impianto sporco. Vengono siglati accordi con Convert ed Eni. In Brasile Reiwa firma un accordo con un operatore locale che utilizzerà i SandStorm anche per impianti di operatori terzi. A settembre, dopo il deposito del brevetto internazionale, inizieranno i test negli Emirati Arabi dove verrà costituita una società che commercializzerà i robot. Nel 2023 il fatturato di Reiwa dovrebbe attestarsi attorno a 500mila euro. Nel 2024 dovrebbe balzare a 20 milioni di euro.

Ma l’evoluzione non si ferma. «Abbiamo progettato e costruito in casa un rover che sposta il robot», spiega Occhipinti. «Il rover consentirà ai gestori dei parchi di utilizzare un robot ogni cinque file di pannelli. Il risparmio d’investimento e manutenzione è notevole. Inoltre – conclude Occhipinti – abbiamo sviluppato un cleaner che con un getto d’aria che pulisce anche i pannelli bifacciali ».