Privacy stretta cinese sulle app: la strategia del ministero dell’Informazione per tenere sotto controllo le attività delle big tech locali.

A tutti i fornitori di applicazioni per dispositivi mobili sarà richiesto di depositare i dati aziendali. Il periodo di transizione durerà fino a marzo 2024, poi scatteranno le sanzioni

La Cina richiederà a tutti i fornitori di app mobili nel Paese di presentare i dati aziendali al governo. A spiegarlo è stato il ministero dell’informazione: si tratta dell’ennesima misura assunta dal Governo per controllare il settore. Il Ministero dell’Industria e dell’Information Technology (MIIT) ha affermato che le app che non saranno registrate correttamente saranno punite dopo il periodo di grazia che terminerà a marzo 2024. Questo, secondo gli esperti, potrebbe limitare il numero di app e colpire i piccoli sviluppatori. You Yunting, avvocato dello studio legale DeBund con sede a Shanghai, ha spiegato che le app richiederanno effettivamente l’approvazione del ministero.

Quali sono le novità?

La nuova regola mira principalmente a combattere le frodi online ma l’impatto riguarderà anche altri aspetti delle app. Rich Bishop, co-fondatore della società di pubblicazione di app AppInChina, ha spiegato che è molto probabile che non siano esenti neppure gli sviluppatori con sede all’estero che sono stati in grado di pubblicare facilmente le proprie app tramite l’App Store di Apple senza mostrare alcuna documentazione al governo cinese. Secondo Bishop, per adeguarsi a tali regole, gli sviluppatori dovranno ora avere un’azienda in Cina o lavorare con un editore locale.

La nuova normativa potrebbe avere effetti anche sulla disponibilità di popolari app di social media come X (l’ex Twitter), Facebook e Instagram a causa dell’invasione della privacy. L’uso di tali app non è consentito in Cina, ma possono comunque essere scaricate dagli app store e chi viaggia all’estero fuori dalla Cina, può utilizzarlo. Anche i giochi per dispositivi mobili dovranno ottenere le licenze prima di essere lanciate nel Paese: nel 2020 il Governo ha eliminato decine di migliaia di giochi senza licenza da vari app store.