A Strasburgo vengono applicate le modifiche alla bozza sulle norme per regolare l’Intelligenza artificiale.

E’ da molto tempo che i politici sono alla ricerca di un compromesso tra la promozione dell’innovazione
e la tutela della privacy. Il parlamento europeo ha approvato ieri a Strasburgo la propria posizione su un testo legislativo che ha come obiettivo di regolamentare l’intelligenza artificiale. Il regolamento è stato approvato 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astenuti. 

Il Parlamento europeo ha approvato le modifiche alla bozza sulle norme per regolare l’intelligenza artificiale proposte dalla Commissione europea. Il regolamento è stato approvato 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astenuti. Il sì dei deputati europei apre la strada a negoziati con gli Stati membri per finalizzare questo testo che mira a limitare i rischi dei sistemi come ChatGPT. 

Percorso verso il disegno di legge sull’IA, che potrebbe diventare legge entro l’anno

L’AI Act, come viene chiamata la legge, cercherà di stabilire standard globali per la tecnologia utilizzata in tutti i campi: dalle fabbriche automatizzate alle auto a guida autonoma ai chatbot come ChatGpt. I legislatori devono ora elaborare i dettagli con i paesi dell’UE prima che il progetto di norme diventi legge. Il 12 maggio la Camera di Commercio Europea ha approvato in prima istanza l’Artificial Intelligence Act, che di fatto è la prima legge al mondo a regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale. Bruxelles è determinata a gettare le basi per una serie di regole volte a garantire la “sorveglianza umana” dei sistemi di IA. Sono sicuri, trasparenti, tracciabili e non discriminatori.

L’Unione europea spera di concludere entro la fine dell’anno il percorso di quello che sarà il primo regolamento al mondo per regolamentare l’innovazione nell’intelligenza artificiale.

Novità:

Viene introdotto il divieto di usare l’intelligenza artificiale nel controllo biometrico delle persone nei luoghi pubblici (il cosiddetto riconoscimento facciale): “Siamo riusciti a mentenere un chiaro divieto al riconoscimento facciale in tempo reale. C’era stato un tentativo di politicizzarlo, di trasformarlo in un mezzo di propaganda, ma abbiamo vinto al Parlamento e siamo riusciti a mantenere una chiara salvaguardia per evitare ogni rischio di sorveglianza di massa”.

«L’intelligenza artificiale solleva molte questioni – sociali, etiche ed economiche (…) Dobbiamo agire rapidamente e assumerci le nostre responsabilità», ha detto il commissario al mercato interno, Thierry Breton. «Durante i negoziati con il Consiglio ci batteremo per proteggere la nostra posizione e contrastare i pericoli per la democrazia e la libertà», ha aggiunto il co-relatore socialista italiano Brando Benifei. Si punta a chiudere il negoziato tra Parlamento e Consiglio entro fine anno.

Cosa si stabilizza nel testo approvato dal Parlamento

I deputati hanno ampliato l’elenco per includere divieti sugli usi intrusivi e discriminatori dell’IA.

Tra questi: l’uso di sistemi di identificazione biometrica non solo in tempo reale, ma anche a posteriori; i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili (ad esempio genere, razza, etnia, cittadinanza, religione, orientamento politico); i sistemi di polizia predittiva (basati su profilazione, ubicazione o comportamenti criminali passati); i sistemi di riconoscimento delle emozioni utilizzati dalle forze dell’ordine, nella gestione delle frontiere, nel luogo di lavoro e negli istituti d’istruzione; e l’estrazione non mirata di dati biometrici da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale (in violazione dei diritti umani e del diritto alla privacy).