Google ha aggiornato la sua politica sulla privacy che ora le consente di prendere qualsiasi dato disponibile pubblicamente e di utilizzarlo per l’addestramento dell’intelligenza artificiale.
Da diverso tempo Big G raccoglie i dati degli utenti per utilizzarli per “scopi commerciali” e “ricerca sviluppo”. Un esempio abbastanza banale è Google Traduttore, che viene costantemente migliorato proprio grazie al contributo dei milioni di utenti che lo usano mensilmente. Ora però nel pacchetto sono stati inclusi anche i modelli di intelligenza artificiale, così da poter addestrare prodotti e servizi come Bard e Cloud AI.
L’aggiornamento della policy indica che Google sta esplicitando al pubblico e ai suoi utenti che tutto ciò che viene caricato pubblicamente online potrebbe essere utilizzato nei suoi processi di training per gli attuali e i futuri sistemi AI.
La causa sostiene che OpenAI ha utilizzato i dati di milioni di commenti sui social media, sui blog, su Wikipedia e altre informazioni personali degli utenti per addestrare ChatGPT senza aver prima ottenuto il consenso. La causa conclude che ciò ha violato i diritti d’autore e i diritti alla privacy di milioni di utenti su Internet.